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Durante quarant’anni, migliaia e migliaia di persone hanno piantato quello che è diventato oggi un grande parco di Milano, un bellissimo bosco a nord-ovest della città. Da sempre si chiama Boscoincittà ed esiste grazie a Italia Nostra.

DSCN4972Tre generazioni di famiglie e di amanti del verde e della città, giardinieri provetti e aspiranti tali, turisti, scout, scolaresche, obiettori di coscienza, in tutto alcune decine migliaia di persone hanno seminato e piantato in questi 40 anni i 120 ettari del Boscoincittà: aceri, querce, olmi, pioppi, frassini e salici, orti, giardini d’acqua, ruscelli, laghi e ninfee.

Sabato 20 settembre festeggiamo assieme i 40 anni del Bosco, con una grande festa che ripercorre la storia del parco più amato dai milanesi attraverso le testimonianze di chi ha contribuito alla sua nascita, lo ha curato, visto crescere e ora vuole presentarlo alle generazioni future.

Voluto da Italia Nostra e progettato nel 1973, Boscoincittà è il primo esempio di bosco urbano in Italia. Schermata 2014-07-26 alle 10.29.11L’associazione, che si occupa di tutela a valorizzazione dell’ambiente e di volontariato culturale, richiese allora al Comune di Milano un grande spazio a nord ovest della città per realizzare (dopo tante proteste per la carenza di verde pubblico in città) un parco pubblico con l’aiuto dei volontari. Vennero realizzati i primi progetti con boschi e radure e sentieri e specchi d’acqua a cura degli architetti da Ugo Ratti e Marco Bacigalupo; è poi l’architetto paesaggista Giulio Crespi a sviluppare il progetto definitivo. I 35 ettari iniziali diverranno poi 80 alla fine del terzo ampliamento avvenuto nel 1994, con nuove convenzioni con il Comune di Milano espandendosi fino a 120 ettari con l’ultimo intervento del 2003, metà a bosco e metà a radure, sentieri, orti e acque.

direttoriOggi la conduzione del Bosco è sotto la direzione dell’agronomo Silvio Anderloni, secondo direttore dopo lo “storico” direttore Sergio Pellizzoni.

Boscoincittà dista, come indica il suo nome, 15 minuti dal centro di Milano – esattamente 7 km dal Duomo, c’è anche la fermata dell’autobus 72 diretto da piazza De Angeli che si ferma davanti all’ingresso del parco. La storica Cascina San Romano è il centro operativo del parco con i servizi di segreteria, con le aie per le feste e i pic-nic, con le mappe per scoprire la rete dei sentieri da fare a piedi o in bici. Gli alberi sono grandi, i prati curatissimi, il laghetto è contornato da erbe acquatiche: si ha l’impressione di essere lontani anni luce dalla città, che invece è lì vicino.

Boscoincittà significa orti, frutteti, giardino delle api, giardino d’acqua, 8 km di sentieri tracciati, 6 km di rogge e canali che confluiscono nel lago artificiale di 2.5000 mq e un programma annuale di attività per appassionati e famiglie che ha fidelizzato migliaia di milanesi. Per i turisti sono state predisposte aree di sosta.

DSCN5586Oltre a correre e pedalare nel parco, fare passeggiate a cavallo lungo i sentieri, si può sostare sotto ai portici o anche nella silenziosa Biblioteca verde per consultare libri, documenti e articoli che riguardano l’ambiente, i giardini e l’agricoltura.

Il Bosco rappresenta anche una zona di rifugio e di riproduzione per numerosi animali: ghiri, volpi, conigli selvatici, ricci, talpe, lepri, aironi, fagiani, civette, gufi.

La festa del bosco e di tutti quelli che in questi anni lo hanno curato e amato si terrà il 20 settembre a partire dalle 16.

Ecco il programma del pomeriggio al Bosco in dettaglio.

2 thoughts on “Per fare un bosco ci vuole una città

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