Riportiamo di seguito alcune note sulla Via d’acqua inviate in data 4 marzo all’avvocato Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano, al dottor Giuseppe Sala, Amministratore delegato Expo, alla dottoressa Chiara Bisconti, assessore al Verde di Milano, e al dottor Gianni Confalonieri, Delegato del Sindaco.
Nella lettera di accompagnamento alle note, Italia Nostra confermava la sua disponibilità al dialogo e alla partecipazione per lavorare con Expo e Comune di Milano per trovare le soluzioni rispettose e migliorative dell’ambiente attraversato dal canale o dalla prefigurata “opera idraulica”.
Note sul progetto Via Acqua e possibili variazioni/miglioramenti
Dopo trattative complesse e difficili che hanno comportato modifiche rilevanti all’opera, quali l’interramento nel parco di Trenno e l’interramento nel parco Pertini, tutto sembra essersi fermato attorno a due aspetti certamente risolvibili:
- il tratto nel parco Pertini, qui il contenzioso potrebbe essere agevolmente risolto con lo spostamento a margine dell’area e lungo la strada del canale;
- il tratto nel parco di Trenno: qui si discute se la tratta a cielo libero, l’ansa, sarà lunga 100 metri o 200; ma non è questo il problema perché questa stessa ansa potrebbe costituire (progettando una sorta di laghetto) un’ attrezzatura di uso pubblico, connessa all’acqua, nel Parco.
Il comunicato della società Expo e le dichiarazioni a seguito ci dicono che la Via d’Acqua non passerà più nei parchi, sarà una condotta in sottosuolo che correrà lungo il canale Deviatore Olona. Ciò significherà tuttavia che la nuova Via d’Acqua passerà nei parchi poiché il canale Deviatore Olona attraversa trasversalmente il Boscoincittà, il Parco delle Cave, il parco di via Valsesia: affiancarsi al Deviatore comporterà dunque cantieri nei Parchi con tutti i problemi che abbiamo avuto fino ad oggi.
Ci sbagliamo?
Per il tratto relativo al Parco delle Cave esiste, concretamente, la possibilità di un inserimento del canale in modo da contenere i danni e, per quel che è possibile, valorizzarne gli aspetti positivi. Ciò può avvenire sia che si scelga di collocarlo nel margine est, utilizzando in parte i canali esistenti, sia inserendolo correttamente nel margine ovest (verso Baggio) con una progettazione attenta che metta il Parco al centro dell’intervento.
Optando per questa soluzione, ricordiamo l’impegno dell’Assessore al verde Chiara Bisconti e dell’Amministrazione Comunale a riavviare la sistemazione delle aree di parco che confinano con gli abitati di Quinto Romano e Baggio oggi abbandonate, senza forma, con occupazioni abusive. Ciò può avvenire utilizzando le risorse derivanti dagli sconti d’asta, per realizzare opere accessorie utili al Parco. C’è anche la disponibilità di Expo ad utilizzare in tal senso le risorse economizzate.
Che diranno gli abitanti di Baggio e di Quinto Romano che, con l’interramento generale del canale, vedrebbero sfumare, ancora una volta la possibilità di riavviare i lavori di sistemazione che attendono da anni in una situazione di stallo che dura ormai da 8 anni?
Ci piacerebbe immaginare come ancora possibile una moratoria sufficientemente lunga per avviare una revisione radicale dell’opera: ricalcolare le portate secondo le quantità d’acqua effettivamente necessarie; riprendere le ipotesi 2010 contenute nella VAS e far della Via d’Acqua l’occasione per valorizzare il reticolo irriguo esistente, distribuire acque nei diversi fontanili oggi asciutti, provvedendo al restauro di ponti, canali, derivazioni, rivitalizzando l’intero sistema; alla luce delle nuove portate idriche, riutilizzare le tombinature esistenti nel sottosuolo cittadino; sistemare gli scarichi di acque bianche attualmente versate nelle fognature.
Ci piacerebbe, se fosse possibile.
Questa strada non sembrerebbe percorribile, ma è invece certamente possibile lavorare per l’inserimento paesaggistico del canale nel Parco delle Cave.
Per questo riteniamo indispensabile rimettere al centro la città:
- contiamo sul ruolo del Delegato del Sindaco, che ha seguito fin qui la vicenda con grande energia, affinché componga le diverse necessità risolvendo quei nodi che restano irrisolti, al Pertini, al Trenno, in via Valsesia;
- perché ciò avvenga, pensiamo necessaria la riconferma della moratoria per il Parco delle Cave;
- il tempo sarà utile per sviluppare gli esecutivi delle opere che si possono realizzare nel margine ovest del parco in questa fase, canale incluso.
Contiamo inoltre venga confermato ed esteso il metodo di ascolto e interlocuzione sia con i cittadini e comitati che hanno seguito con passione la vicenda, sia con il resto della popolazione che va costantemente tenuta aggiornata e coinvolta sul progresso dei progetti e della realizzazione dell’opera.
Non cerchiamo l’araba fenice, che non c’è. Facciamo tutti quanto oggi concretamente è possibile.
Italia Nostra Milano Nord conferma la disponibilità già offerta a collaborare fattivamente; il nostro Centro per la Forestazione Urbana – CFU può, da subito, avviare una collaborazione.